Qua trovi i dati riguardanti la dimensione della fame al mondo, le sue cause e le soluzioni possibili


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La mappa della fame nel mondo.

La mappa della fame nel mondo


Per creare tale mappa, occorre in primo luogo fissare certi criteri che decidono che cos’è la fame. Bisogna anche precisare quali indicatori esattamente ci permettono di constatare che una regione sta combattendo la fame.

In generale, la fame provoca un dolore fisico e un disagio causato da una dieta insufficiente o inappropriata. È il risultato dell’ assenza di una sicurezza alimentare che porta alla denutrizione.

"Che cos'è allora la sicurezza alimentare? La possiamo definire come l'accesso sufficiente ad una adeguata quantità e varietà di cibo che rende possibile una vita attiva e sana.

Essistono quattro elementi principali di sicurezza alimentare:

1. prima di tutto l'accessibiltà ai prodotti alimentari

2. l'accesso all'adeguata quantità di alimenti ma anche il consumo di pasti che rispondono ai requisiti qualitativi necessari o richiesti

3. la stabilità di forniture

4. il consenso culturale al consumo di alimenti di un determinato tipo

La mancanza della sicurezza alimentare consiste nell'inaccessibilità dei prodotti alimentari dovuta alle forniture inadeguate e instabili oppure all' insoddisfacente accesso al cibo culturalmente accettato in una certa area.

La denutrizione è il risultato di inadeguate risposte alle richieste di forniture di alimenti che dovrebbero colmare il fabbisogno calorico dell'organismo. La conseguenza di ciò sarà il ridotto accesso di proteine ed energie fornite con il cibo e dai microelementi contenuti in esso. Nei bambini fino a 5 anni la denutrizione si manifesta in varie forme quali quella del sottopeso o del blocco della crescita, come ad esempio la bassa statura.

La denutrizione corrisponde al fenomeno di carenza di microelementi. Si tratta soprattutto della mancanza di vitamine essenziali, in particolare della vitamina A, e inoltre di ferro, zinco e iodio. Questi microelementi sono indispensabili per la produzione di enzimi e ormoni che, in seguito, decidono della crescita, della capacità di riproduzione e dello sviluppo del sistema immunologico e sono particolarmente fondamentali nel periodo di gravidanza.

La FAO - Food and Agriculture Organization of the United Nations (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) ha introdotto il cosiddetto indice di Prevalence of Undernourishment (POU) (Prevalenza di sotto-alimentazione). La POU comprende:

1. l'accesso approssimativo al cibo a persona in un determinato paese (pro capite)


2. la dimensione approssimativa della distribuzione dei prodotti alimentari tra le aziende agricole in un determinato paese

3. la quantità approssimativa delle calorie da assorbire giornalmente; il valore scarso del consumo indica la denutrizione

Sulla base di questo indice la FAQ crea le mappe della fame nel mondo. Si trova sopra la mappa del 2015 (fonte: www.fao.org)


Legenda:


il bianco rappresenta il livello di denutrizione molto basso- inferiore al 5%

il beige rappresenta il livello di denutrizione relativamente basso- dal 5% al 14,9%

L'arancione chiaro sta per il livello di denutrizione relativamente medio- dal 15% al 24,99%

L'arancione scuro sta per il livello di denutrizione relativamente alto- dal 25% al 34,99%

Il rosso scuro rappresenta il livello di denutrizione molto alto- superiore al 35%


Come si legge dalla mappa, la fame concerne i continenti: africano, sudamericano, asiatico e un piccolo terreno del continente nordafricano. Il problema più grande riguarda l'Africa, soprattutto l'Africa centrale, orientale e sub-sahariana.


Secondo la FAO (fonte: http://www.fao.org/3/a-i4671e.pdf) della fame soffrono 795 millioni di persone. Tra le regioni più (messe) a rischio nel mondo sono:


L’Africa sub-sahariana

i Caraibi

L’Asia meridionale

L’Oceania

L’Asia orientale

L’Asia sudorientale

L’Asia occidentale

L’Asia centrale

America latina

Il Nord Africa


Tenendo presente quanto indicato, la fame non è un problema che riguarda soltanto l'Africa basti pensare che in Asia meridionale soffrono la fame circa 281 milioni di persone. I paesi che riescono a combattere la fame sono le regioni in cui viene stabilizzata la situazione politica. Tale processo dovrà essere accompagnato dalla stimolazione dello sviluppo dell'agricoltura, della pesca e dell'economia forestale. I più grandi successi nella lotta contro la fame sono stati registrati nell'Africa occidentale dove, grazie all'introduzione di ristrutturazioni del sistema negli anni 1990-1992, il livello di denutrizione è stato ridotto al 24,5%. Purtroppo, nell’Africa sub-sahariana soffre di fame ancora quasi una persona su quattro- circa il 23,2%.

Nella prima decina dei paesi più "affamati" si trovano: Burundi, Eritrea, Timor Est, Comore, Sudan, Ciad, Etiopia, Yemen, Zambia, Haiti. Sulla lista prevalgono quindi i paesi africani.

Tuttavia il problema della fame riguarda anche la Cina e l'India. Va comunque ricordato che sono i paesi in via di dinamico sviluppo ed appartengono alla prima cinquina dei paesi più ricchi del mondo anche se l'effetto dello sviluppo non riguarda l’ intera popolazione ma rimane nelle mani di pochi, infatti alcune centinaia di milioni di persone vengono esclusi dai profitti dei cambiamenti economici.

Dopo aver esaminato il problema, si pone la presente conclusione: non è l'economia galoppante a decidere della riduzione dei problemi umanitari. Estremamente importante è quindi la sensibilità sociale della classe governante e la loro empatia. Ed è certamente noto ,ad oggi, che ogni cambiamento inizia dalla testa e dal cuore.

L'articolo redatto sulla base del libro: The Atlas of World Hunger, Thomas J. Bassett ed Alex Winter–Nelson e dei dati della FAO


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